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“SOGNI DA OSCAR”, intervista di LAURA FRIGERIO – da “ALBATROS” del 29/01/2014

Giorgia Ferrero è un’attrice ligure di grande talento e sensibilità. Attualmente è impegnata con un progetto teatrale importante, che tocca il delicato e doloroso tema del femminicidio, ma di certo in queste settimane l’hanno fatta da padrone i festeggiamenti per la candidatura de “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, film che la vede tra gli interpreti più apprezzati, come migliore film straniero per la prossima notte degli Oscar. Dopo il successo ai Golden Globe sarebbe certamente un riconoscimento incredibilmente importante per il cinema italiano, che così finalmente potrebbe sognare la rinascita anche all’estero, ed ovviamente anche per la bella e brava Giorgia rappresenterebbe il giusto premio per la sua sempre grande bravura e professionalità.

Giorgia Ferrero su "ALBATROS"
Incrociamo tutti le dita per questa candidatura agli Oscar. Te l’aspettavi?

“Beh, il film ha già vinto molti premi e anche il Golden Globe come miglior film straniero che è un po’ l’anticamera dell’Oscar. Tutti sapevamo da subito di partecipare ad un film importante che molto probabilmente avrebbe fatto molta strada. Tutto quello che avviene dopo è difficile prevederlo.”

Mi racconti come sei arrivata alla “corte” di Sorrentino? Quanti provini hai dovuto sostenere?
“Non ho fatto troppa ‘trafila’. Semplicemente dopo il primo incontro-provino ne sono seguiti altri due. Sorrentino è un regista molto attento, meticoloso e vuole essere sicuro prima di scritturare un attore.”

Quanto eri emozionata quando ti hanno detto che saresti stata nel cast?
“Ero molto emozionata, per me lavorare con lui era un sogno che si è avverato! Al tempo stesso sono anche molto fiera di me e di come sono andate le riprese. Ho dato sempre il massimo e credo che questo si percepisca anche guardando il film.”

Dovevi fin da subito interpretare il ruolo di ammiratrice del protagonista Jep Gambardella – Toni Servillo?
“In realtà non sapevo subito che il mio ruolo si chiamasse così perchè queste donne sono state aggiunte successivamente in sceneggiatura, ma la tipologia di donna che Paolo cercava era quella di una donna molto sensuale.”

Ma nella vita avresti mai potuto perdere la testa per uno come Jep?
“Non saprei… Jep Gambardella è un uomo di gran fascino, grande carisma e potere che fa colpo sulle donne o quantomeno le illude. È anche un uomo malinconico, nostalgico, che vive di ricordi… di quello che poteva essere e non è stato, ad esempio la ragazza di cui si era innamorato in gioventù. Sicuramente sono attratta da uomini carismatici che lottano per raggiungere qualcosa nella vita.”

Che tipo è, invece, il Toni Servillo che hai conosciuto sul set?
“Servillo è un uomo d’altri tempi, elegante, un gran signore oltre ad essere un attore eccezionale. Sono felice di aver lavorato con lui.”

Immagino che il set fosse particolarmente “affollato” per via del ricco cast. Cosa ti ha colpito però in maniera particolare?
“Sicuramente sono stata colpita dalle terrazze dove ho girato, in quelle notti d’estate con una vista su Roma magica. La luce e la fotografia di Bigazzi erano incredibili. Al tempo stesso ci sono alcuni
personaggi del film che non si possono dimenticare, e vale lo stesso per quegli attori come persone nella vita reale. Ho stretto tante belle amicizie, queste sono poi le cose vere che ti rimangono quando finisce tutto.”

Un ricordo indelebile di quei giorni?
“Un set che funzionava alla perfezione e un’inquadratura sulla terrazza di Via Veneto da pelle d’oca!”


Durante la lavorazione che aspettative c’erano per questo film?

“Non so quali aspettative ci fossero, ma come ho già detto prima sapevamo di far parte di un film ad altissimo livello da tutti i punti di vista. Personalmente io mi sentivo dentro un sogno, che con la candidatura agli Oscar ancora vuole finire… Paolo Sorrentino è sempre stato amato all’estero, ma non tutti i registi italiani lo sono… anzi molti non sono nemmeno conosciuti.”

Secondo te quali sono i difetti del cinema italiano oggi?
“Il cinema italiano sta attraversando una grande crisi… per fortuna che ci sono registi come Sorrentino e Tornatore. Il problema è che ci sono pochissimi soldi per i più e molti soldi per pochi… i produttori quasi sempre non hanno voglia di rischiare sui nuovi talenti, sia davanti sia dietro la macchina da presa. Poi, altro grosso problema sta nella distribuzione, poiché se non ci sono ‘nomi’ nel tuo film difficilmente saranno realizzate tante copie… C’è ancora tanto da fare per migliorare.”

E dal punto di vista attoriale? Anche lì ci sono tante difficoltà?
“Sicuramente. Di molti film che sono in preparazione non si sa nulla, molto spesso è difficile non solo riuscire a fare un provino su parte ma arrivare anche ad avere un incontro. Un sistema che, secondo me, va cambiato in modo radicale.”

Tornando ai tuoi impegni attuali e futuri, oggi ti vediamo tanto in teatro. Hai una predilezione particolare tra il palcoscenico ed il grande schermo?
“No, amo solamente recitare, e, anzi, mi infastidisce questa suddivisione apparentemente necessaria fra cinema e teatro che però si fa quasi solamente in Italia. Un attore a mio parere deve essere in grado di lavorare ovunque, su un set come a teatro. Sono certamente due modi differenti di lavorare, ma la buona recitazione funziona ovunque.”

So che ultimamente sei stata impegnata in uno spettacolo teatrale a cui tieni molto…
“Sì stiamo portando in giro uno spettacolo sul femminicidio “Labirinti del male”, uno spettacolo ambizioso dal punto di vista artistico perchè intreccia teatro, video e musica. Qui interpreto due personaggi: l’uomo che ha appena ucciso la sua compagna ossessionato dalla gelosia e la donna vittima che racconta il viaggio. È interessante perchè abbiamo voluto raccontare anche il punto di vista dell’uomo, non solo quello della donna.”

Prossimi impegni?
“Per ora ci stiamo concentrando su questo progetto, vogliamo portarlo in giro il più possibile. E poi per altre cose… incrociamo le dita!”

DI: LAURA FRIGERIO
FONTE: “ALBATROS” del 29/01/2014