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“NEL GOLDEN GLOBE A SORRENTINO UN PO’ DI SAVONA E VALBORMIDA”, intervista di OLIVIA STEVANIN – da “LA STAMPA” DEL 16/01/2014

Un riconoscimento interna­zionale che, grazie ad un’attrice originaria di Cairo Montenotte, parla anche un po’ di savonese.
Si tratta del Golden Globe consegnato po­chi giorni fa a Los Angeles alla pellicola italiana “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, che tra i nomi del cast vede anche quello di Giorgia Ferrero.
L’attri­ce, nata il 16 giugno del 1977 a Savona, prima di trasferirsi per inseguire il suo sogno legato alla recitazione ha vissuto proprio a Cairo, in Valbormida.


«Anche se da dodici anni ormai vivo a Roma – racconta l’artista – non dimentico le mie origini. Ogni volta che riesco torno a Cairo, come ho fatto questo Natale. Il legame con la mia terra d’origine resta forte, quindi – scherza – possiamo dire che questo premio è un po’ anche valbormidese».
La vittoria del Golden Globe come miglior pellicola straniera è stata accolta come «una grande sod­disfazione» da Giorgia Ferrero che, quando le si chiede di raccontare della sua esperienza lavorativa con Sorren­tino, non nasconde la sua emozione: «Mi ricordo benissimo dei provini che feci con lui: mi chiamò nell’agosto del 2012 e lo incontrai tre volte. Mi presen­tavo per un ruolo non da protagonista, ma per me era comunque importante e ci credevo: l’idea di lavorare con lui era un sogno e quando mi chiamò per dirmi che mi aveva scelta si è coronato. Lo ammiro da sempre e poter essere sul set con lui è stato il massimo».
Ne “La grande bellezza” Giorgia Fer­rero è una ballerina che vuole diventa­re attrice e si innamora di Jep Gambar­della, il protagonista della pellicola in­terpretato da Toni Servilio: «Nel film faccio parte di un gruppo di donne che lo ammirano. Il mio personaggio orga­nizza feste e poi perde la testa per Jep».
Sulla lavorazione del film l’attrice con­fida: «Sul set si respirava una grande energia, abbiamo girato sempre di not­te, a Roma, e c’era un’atmosfera incredibile. Molte scene sono state ambien­tate su due terrazze meravigliose, una che dava sul Colosseo e l’altra in via Ve­neto: una grande emozione».
Sul regi­sta che l’ha diretta Giorgia Ferrero di­ce: «Paolo mette l’attore a proprio agio e lo lascia molto libero. Durante le ri­prese tutto funzionava alla perfezione e per me è stata un’esperienza indimen­ticabile. Abbiamo girato tante ore, ma alla fine siamo stati tutti tagliati parec­chio in fase di montaggio. Altrimenti il film, che già va oltre le due ore, sarebbe durato un’ora e mezza in più».
L’artista cairese non manca di elogiare anche Servilio: «Anche lavorare con lui, un grandissimo attore, è stata un’emozio­ne e ne sono onorata. Ho imparato tan­to sul set di questo film e spero di poter collaborare ancora con Sorrentino». 
Oltre che per il grande schermo (vanta ruoli anche in “Quale Amore” di Maurizio Sciarra e in ”Amore che vieni, amore che vai” di Daniele Costantini), Giorgia Ferrero lavora molto in teatro e il suo prossimo impegno sarà proprio sul palcoscenico: «Debutto domenica con uno spettacolo al teatro delle Alpi di Porto Sant’Elpidio nelle Marche. Si chiama “Labirinti del male” ed è incentrato sul tema del femminicidio. Ho un duplice ruolo: interpreto sia l’uomo, il carnefice, che la donna uccisa. E’ uno spettacolo forte ed impegnativo» con­clude l’attrice.
Oggi intanto saranno re­se note le nomination per gli Oscar do­ve “La Grande Bellezza” potrebbe esse­re in corsa: chissà che il momento d’oro di Giorgia Ferrero non possa arricchir­si di una nuova soddisfazione.

DI: OLIVIA STEVANIN
FONTE: “LA STAMPA” del 16/01/2014